AUTO GP – Portimão, Gara 2: la parola ai piloti

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La seconda gara del weekend Auto GP di Portimão ha visto Adrian Quaife-Hobbs conquistare il quinto successo della propria stagione davanti a Chris van der Drift e a Sergey Sirotkin. Ecco cosa hanno detto i protagonisti nella conferenza stampa post gara.                                                                                                                                     .

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Adrian Quaife-Hobbs

Weekend perfetto, record di vittorie in una singola stagione e un grandissimo vantaggio in classifica. Come ci si sente dopo un fine settimana così?
“E’ difficile dirlo a parole, sono tante emozioni in una volta sola. Sono ovviamente felicissimo, con il team volevamo da tempo questo weekend perfetto e abbiamo lavorato moltissimo per arrivarci. Sapevamo che era possibile perché ci eravamo arrivati molto vicini in Ungheria, ma sfortunatamente in Gara 2 ero arrivato ‘solo’ secondo. Ora ce l’abbiamo fatta, ed è un premio meritato anche per i ragazzi della SuperNova. Dall’inizio della stagione stanno dando il massimo per darmi una macchina competitiva e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.

Su una pista come questa la velocità di punta è importante e sulla griglia di partenza abbiamo visto che per l’ala posteriore avevate scelto una soluzione meno carica degli altri. Quanto è contato ai fini del risultato?
“Credo molto. Abbiamo provato quella soluzione in qualifica, ma poi ci siamo resi conto che con le scie e i sorpassi da fare si sarebbe rivelata molto più utile in gara. Non mi ha tolto fiducia nella vettura perché comunque riuscivo ancora a fare l’ultima curva in pieno,e quindi abbiamo deciso di usarla. È stata una buona idea perché mi ha dato quella velocità in più che mi ha reso i sorpassi meno difficili. Abbiamo surriscaldato un po’ le gomme nella fase finale della gara perché la macchina scivolava un po’, ma non è stato un gran problema”.

Chris Van der Drift

Sei stato l’unico pilota a partire con un treno di soft nuove, due Safety-Car nei primi giri sicuramente non erano quello che volevi…
“Ci ha completamente rovinato la strategia perché con le gomme nuove volevamo fermarci tardi e sfruttare il grip extra il più a lungo possibile. Invece abbiamo dovuto fermarci con la Safety-Car come tutti gli altri e mettere delle soft usate davanti. Credo che anche se Adrian era velocissimo avremmo potuto vincere la gara se l’andamento fosse stato ‘normale’. Invece la Safety-Car ha cambiato tutto.

Hai perso la testa della corsa alla seconda ripartenza ma poi sei riuscito a difenderti dagli attacchi di Sirotkin per mantenere la seconda posizione. Raccontaci come è andata.
“Alla ripartenza ho semplicemente sottovalutato l’effetto della scia. Ho compattato il gruppo prima dell’ultima curva e poi sono uscito con una buona accelerazione, pensando di avere un buon margine di sicurezza. Mi sbagliavo perché mi hanno passato come se fossi fermo: non me lo aspettavo ma poi anche io un paio di giri dopo sono riuscito a fare lo stesso passando Campana e Daniel in un colpo solo. La lotta con Sergey è stata bella, lui era vicino ma sapevo di poterlo tenere a bada, la vettura si comportava bene e le gomme posteriori erano in buono stato, per cui non ero preoccupato”.

Sergey Sirotkin

Il secondo podio del weekend dev’essere una bella sensazione ma l’inizio della tua gara non è stato dei più facili…
“Ho avuto ancora una volta una brutta partenza, ho quasi fatto spegnere la macchina e sono finito intorno alla tredicesima piazza. Mi sono dovuto fare strada nel traffico e non è stato facile, mi sono anche toccato con Varhaug ma fortunatamente sono riuscito a continuare, anche se ho perso un po’ di tempo. Per fortuna il team ha fatto un ottimo lavoro al pit-stop, è stato fondamentale per il risultato”.

Sei riuscito a pressare Van der Drift ma non è stato sufficiente a permetterti di passare. Credevi che ce l’avresti fatta in quei momenti?
“Ci provo sempre se ne ho la possibilità, ma sapevo che sarebbe stato difficile perché le mie gomme posteriori davano già segni di fatica. Ero abbastanza vicino da sfruttare un suo errore ma Chris non ne ha fatti e quando ho realizzato che non ce l’avrei fatta ho rallentato un po’ per fare respirare gli pneumatici, prendere troppi rischi non aveva senso”.